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Il Percorso Meditativo secondo il Buddhismo

Le fasi della meditazione sembrano essere otto anche se alcuni Sūtra ne citano solo quattro. È inoltre logico che i vari stadi siano via via più difficili da raggiungere e più astratti rispetto al nostro linguaggio e modo di pensare occidentale, e quindi più faticosamente definibili.

Ecco l’elenco degli otto livelli di assorbimento meditativo.

1. Il primo è caratterizzato da estasi e gioia ed è accompagnato dal normale pensiero razionale e discorsivo. L’estasi è un sentimento di intensa felicità che si prova nel momento in cui ci si sente liberati da tanti pesi e da tanti condizionamenti; la gioia è la soddisfazione per aver ottenuto ciò che si cercava e di cui finora si era solo sentito parlare. Questo livello di assorbimento non può naturalmente essere mantenuto a lungo se non si è completamente distaccati dei sensi e se non si sono superati i vari ostacoli.
2. Il secondo stadio meditativo è caratterizzato come il precedente da estasi e gioia, ma anche dalla fine del pensiero razionale e discorsivo. Entriamo insomma nel vivo della condizione della meditazione, che nel primo caso era ancora alquanto spuria, essendo disturbata da pensieri strani e dallo stesso oggetto di concentrazione. Mentre dunque il primo livello era intermittente, il secondo è più stabile: si allontana il veicolo che c’era servito per la focalizzazione e rimane soltanto la funzione unificatrice.
3. Nel terzo livello, anche l’estasi risulta un elemento di disturbo e squilibrio, quindi viene eliminata a favore di uno stato di gioiosa equanimità e di chiara consapevolezza. In altre parole, il rapimento estatico lascia il posto ad un sentimento di imperturbabilità, accompagnato però sempre da un senso di beatitudine.
4. Nel quarto stadio viene abbandonato anche il sentimento di beatitudine, che è pur sempre un legame, una forma di piacere mentale. Qui il meditante risiede in uno stato di pace assoluta, aldilà di ogni sensazione di benessere fisico. Molti testi buddhisti considerano questo stadio come l’ultimo, essendosi realizzata quella estinzione del dolore e il superamento d’ogni desiderio.
5. Gli ulteriori quattro livelli di assorbimento rappresentano per così dire forme di specializzazione del Nirvana. Nel quinto stadio, il meditante, dopo aver abbandonato il mondo della forma, della materia e della molteplicità, arriva alla conoscenza dello “spazio infinito”.
6. Nel sesto livello si ottiene la conoscenza della consapevolezza infinita.
7. Nel settimo stadio si approda nel regno dell’Assoluta Vacuità, dove non esiste più nessun riferimento né soggettivo né oggettivo.
8. Infine si arriva nel regno in cui non esiste né presenza né assenza di conoscenza, in cui cioè la conoscenza non è più definibile in termini mentali. Questo è il fine ultimo della meditazione buddhista: la soppressione della mente stessa, della coscienza empirica.

Da notare che ogni stadio si raggiunge dopo aver superato tutti gli altri, che dunque vanno considerati tutti più o meno condizionati.

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