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Imbattuto

La poesia dal titolo Invictus fu composra da William Ernest Henley. Il titolo proviene dal latino e significa “invitto”, ossia “mai sconfitto”. All’età di 12 anni, Henley rimase vittima del morbo di Pott, una grave forma di tubercolosi ossea. Nonostante ciò, riuscì a continuare i suoi studi e a tentare unacarriera giornalistica a Londra. Il suo lavoro, però, fu interrottocontinuamente dalla grave patologia, che all’età di 25 anni lo costrinseall’amputazione di una gamba per sopravvivere. Henley non si scoraggiò econtinuò a vivere per circa 30 anni con una protesi artificiale, fino all’etàdi 53 anni. La poesia Invictus fu scritta proprio sul letto di un ospedale.

La poesia era usata da Nelson Mandela per alleviare gli anni della sua prigionia durante l’apartheid. Per questoè anche citata nel film Invictus – L’invincibile, del 2009,diretto da Clint Eastwood,in cui doppiaggio e titolatura in italiano hanno preferito la traduzione liberadi invictus con invincibile, anziché con il significato piùcorretto di invitto, imbattuto.

 
Dal profondo della notte che mi avvolge,
Buia come un pozzo che va da un poloall’altro,
Ringrazio qualunque dio esista
Per l’indomabile anima mia.
 
Nella feroce stretta delle circostanze
Non mi sono tirato indietro né ho gridato.
Sotto i colpi d’ascia della sorte
Il mio capo è sanguinante, ma indomito.
 
Oltre questo luogo d’ira e di lacrime
Si profila il solo Orrore delle ombre,
E ancora la minaccia degli anni
Mi trova e mi troverà senza paura.
 
Non importa quanto stretto sia il passaggio,
Quanto piena di castighi la vita,
Io sono il padrone del mio destino:
Io sono il capitano della mia anima.
 
 
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