Ispirandoci alla Divina Commedia di Dante Alighieri: quale sarà il futuro del mondo lavorativo?
Inferno: professioni ad alto rischio di estinzione.
Purgatorio: tutti quei lavori/settori in profonda trasformazione, che potranno rilanciarsi solo con nuove competenze, investimenti, nuovi paradigmi economici e sociali.
Paradiso: professioni nuove o migliorate che rispondano esattamente ai settori dal futuro assicurato.
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Misure di distanziamento sociale intermittenti potrebbero essere necessarie per altri due anni, scrivono alcuni ricercatori oltreoceano.
Potremmo doverci abituare per esempio a rimanere distanti fino al 2022, a ondate intermittenti, dicono oggi alcuni ricercatori della Harvard TH Chan School of Public Health sulle pagine di Science.
Gli scienziati spiegano che è abbastanza probabile il verificarsi di ondate stagionali (invernali) di infezioni per Sars-Cov-2 nei prossimi anni, col rischio di sommarsi alle epidemie influenzali. Il distanziamento sociale sarà necessario per alleggerire il carico sui sistemi sanitari.
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In un famoso saggio del 1986, Ulrich Beck descrive quella contemporanea come “la società del rischio”.
Secondo il sociologo tedesco, il tratto distintivo dell’età del progresso è la sua crescente inclinazione a produrre potenziali catastrofi come effetti collaterali delle attività umane.
Addirittura, a suo parere, la società del rischio rappresenta il superamento della precedente società classista proprio perché, nell’immediato, non premia gli individui più conservativi bensì quelli che si prendono i maggiori azzardi. Insomma: No pain, no gain! Just do It!
Ovviamente, alla lunga, questa costante danza sul filo del rasoio finisce per presentare il conto, e spesso è un conto che riguarda tutti.
Lo scopriamo ogni volta che guardiamo la foto di uno stesso ghiacciaio oggi e cinque anni fa…
Acquarello di Salvador Dalì sulla Divina Commedia di Dante